5 sfide da affrontare quando si traduce un videogioco
Il processo di localizzazione di un videogioco è un processo tutt’altro che semplice ed intuitivo.
Prima di tutto è necessario conoscere in modo approfondito la lingua e il pubblico a cui ci rivolgiamo e bisogna scegliere in modo accurato i traduttori che andranno a lavorare sul prodotto.
Tuttavia, potrebbe ancora non bastare. Ad esempio, senza un madrelingua, il processo di localizzazione può essere incompleto e privo di importanti dettagli culturali. Senza un’affidabile società di traduzione, i testi potrebbero essere pieni di errori.
Ci possono essere molte sfumature quando si tratta del modo di parlare della lingua di destinazione scelta. Il processo di localizzazione implica molte sfide, alcune anche nascoste. Ecco qui 5 sfide che si devono affrontare quando si traduce un videogioco.
1- Il Team Perfetto
Nel mondo videoludico spesso creare un team vincente per localizzare un determinato prodotto in una determinata area geografica può risultare difficoltoso. Oltre a problematiche finanziarie, possono infatti insorgere necessità culturali per cui è necessaria la presenza di personale altamente specializzato. Se il problema è la presenza di un budget limitato, si possono percorrere diverse strade. Tra queste vi è sicuramente la “crowdsourced translation”, che si basa sul coinvolgimento della community al fine di tradurre il prodotto, in questo caso videoludico. Tutto ciò presenta sicuramente un vantaggio economico e la presenza di un feedback immediato da parte di utenti che con tutta probabilità rispecchiano il target di pubblico a cui è destinato il prodotto in uscita. Il tempo di produzione può risultare veloce e il team di traduttori può essere composto da persone mediamente o molto qualificate provenienti da tutto il mondo, questo tuttavia non assicura una qualità base della traduzione poiché solitamente le competenze linguistiche non vengono verificate. I metodi più diffusi per formare un team di localizzazione sono però i seguenti:
–Team In-house: Uno sviluppatore o editore decide di coinvolgere i traduttori interni al suo team di sviluppo, assumendoli spesso a tempo determinato oppure selezionando un team di traduzione da mantenere sempre in-house per qualsiasi tipo di progetto. Questo tipo di team risulta vincente soprattutto quando si hanno prodotti come saghe molto lunghe, grandi MMO e simili, in modo tale che il team possa rimanere lo stesso nel corso del tempo e affinare le proprie capacità e conoscenze su un argomento specifico.
–Outsourcing: Si contattano persone esterne affidando a loro l’intero progetto di traduzione. Questa modalità è utile per progetti a sé stanti e positivo per i costi, spesso basati su un pagamento orario o a parola tradotta.
–Mixed Approach: Si utilizza parzialmente il team interno ridotto al minimo per non avere costi elevati e successivamente si contattano enti esterni di traduzione per fini di revisione e/o completarla. La chiave per ottenere risultati ottimali in questo caso è un project management di buon livello e una connessione costante tra team esterno ed esterno, monitorando il work flow in ogni fase.
2- Adattamento culturale
Questo specifico processo richiede particolari competenze da parte del traduttore, che deve occuparsi non solo della traduzione testuale da una lingua all’altra ma anche dell’adattamento contestuale e culturale, adattandolo al target di riferimento, con particolare attenzione.
Vanno rispettate tutte le caratteristiche linguistiche e le peculiarità del genere di prodotto da tradurre.
Nel campo della localizzazione dei videogiochi, alcuni errori, siano essi legati alla traduzione, all’adattamento o al doppiaggio, potrebbero generare conseguenze negative sull’esperienza di gioco, danneggiandola o rendendola impossibile da terminare.
3- Effetto valanga
Nel campo videoludico, spesso accade che la lingua da cui si traduce non è quella primaria. Ad esempio, se un videogioco è sviluppato in Giappone e successivamente tradotto in inglese, se il team di traduzione italiano non è specializzato e non ha competenza nella prima lingua di partenza (Giapponese), dovrà tradurre dalla versione inglese.
Da qui deriva il cosiddetto “effetto valanga”, ovvero un errore di localizzazione durante la traduzione dalla prima lingua alla seconda, che viene automaticamente inserito anche nelle successivo modificando il significato del messaggio originario e lasciando incongruenze.
4- Restrizioni da seguire
Come è noto, il processo di traduzione soprattutto in ambito videoludico è soggetto a determinate tipologie di restrizioni, prima tra tutti il numero massimo di caratteri per stringa di testo. Ciò ovviamente influisce sul processo di transcreazione, in cui solitamente è previsto un certo grado di creatività nell’adattare i contenuti. Guardiamo più da vicino quali regole vanno solitamente seguite nella traduzione e doppiaggio dei videogiochi:
– Wild (WO) quasi nessun limite di tempo né aderenza al labiale, si usa spesso per personaggi secondari o fuori campo.
–Strict Time Constraint: limite di tempo esatto, la frase localizzata deve durare esattamente quanto l’originale, si applica soprattutto per il doppiaggio o nei sottotitoli.
–Time Constraint: c’è un limite di tempo, una percentuale variabile di margine del +/-10%.
–Sound Synch: durante il doppiaggio, l’onda registrata deve essere uguale all’originale, rispettando pause e picchi delle vocali, non si ha la parte video con il personaggio che parla
–Lip Synch: in genere adoperato per le cinematic, e si tratta del labiale sincronizzato alla battuta
-Restrizione di caratteri deteriminata, che può riguardare qualsiasi tipologia testuale in-game, spesso dovuta a spazi precisi a livello di spazio grafico (ad esempio per la traduzione delle voci dei comandi o dell’inventario).
5- Su che scala localizzare il prodotto
Attraverso un’analisi di mercato si vedrà in quali paesi il genere del gioco da localizzare è più popolare e quali rispecchiano un target preciso, permettendo vendite più alte.
Da qui, infatti, deriva la scelta quale prodotto tradurre in quale lingua, sebbene molti titoli AAA siano ormai localizzati a livello mondiale. In altri casi invece, per determinate tipologie e prodotti, la localizzazione sarà solo parziale: si vedrà tradotto ad esempio solo il manuale di istruzioni, in altri non ci sarà un doppiaggio totale ma solo parziale con i sottotitoli, si tradurranno i demo, i trailer, ma non i vari contenuti extra.