Sia nella traduzione di videogiochi che nella traduzione di altre tipologie di materiali, il traduttore affronta spesso diverse sfide quotidiane, che non hanno sempre a che fare con la propria competenza linguistica e culturale.
La presenza di diverse fasi di lavoro all’interno di un progetto di traduzione vasto e nella localizzazione videoludica in collaborazione con tutto il team di sviluppo, possono infatti generare sia benefici che problematiche. Ecco di seguito alcune delle sfide più frequenti nell’ambito della localizzazione videludica che si devono sempre tener presenti per il corretto e funzionale svolgimento del lavoro.
1. Assenza di contesto per la localizzazione
Il rapporto con il team di sviluppo e i game developer spesso non è trasparente o funzionale come ci si aspetterebbe. Non sempre infatti i traduttori ottengono glossari o documenti di testo utile per lo svolgimento ottimizzato del lavoro e l’assenza di contesto o di materiali di supporto può effettivamente essere un problema nella traduzione di alcuni termini. Nell’ambito videoludico la localizzazione dei titoli AAA può essere commissionata anche in parallelo allo sviluppo del gioco stesso dal punto di vista tecnico, quindi ci si può ritrovare a dover tradurre dei dialoghi o testi in-game non ancora implementati nel motore di gioco. Questo accade per motivazioni inerenti al lancio contemporaneo in diversi paesi.
2. Fase LQA non inclusa nella pipeline di sviluppo
Spesso la fase di quality assurance linguistica avviene alla fine del processo di produzione, quando si hanno però davanti tempistiche strette per il lancio del prodotto. Non dare però il meritato spazio a questa fase di localizzazione comporta un rischio elevato: si tratta infatti di una fase cruciale dove il revisore può finalmente osservare il gioco e le disposizioni testuali come le osserverà il futuro giocatore. L’assenza di questo step o la velocità troppo elevata con cui viene svolto possono comportare la non risoluzione di bug linguistici portanti per il gameplay, non permettendone l’ottimizzazione.
3. Assenza di contesto per l’UX
Un altro scoglio spesso presente è la mancanza di contesto per la traduzione di menù e istruzioni. Senza una fase di quality assurance dedicata a ciascuna piattaforma, la traduzione potrebbe non essere accurata. Infatti, in base all’interfaccia utente, si potrebbero dover tradurre delle parole in modo differente tra un videogioco per cellulari e uno per PC.