Il PEGI o Pan European Game Information è una classificazione di videogiochi che stabilisce l’età in cui un prodotto può essere usufruito. Questo sistema interessa non solo il videogame, ma anche tutto quello che esiste attorno ad esso. Il rapporto tra localizzazione e il PEGI è quindi inevitabile.
Che cos’è il PEGI
La classificazione PEGI, che è valida in 38 paesi europei, è stata fatta prendendo in esame i contenuti che interessano i videogiochi stessi. Esistono ben cinque categorie di età e otto descrizioni di contenuto. La classificazione, oltre a definire con chiarezza l’età giusta del gamer per un determinato videogioco, dà maggior sicurezza ai genitori, spesso preoccupati dall’utilizzo che i propri figli potrebbero farne. Per tranquillizzare i gamer, ricordiamo che un PEGI 3 non significa che la difficoltà sia bassa, ma soltanto che il contenuto del videogioco è adatto ad un pubblico dai 3 anni in su.
Come si sceglie il PEGI
La scelta del PEGI da applicare su un titolo ovviamente non è casuale, ma è frutto di un lavoro ben preciso. Si parte da una verifica preliminare che avviene prima del lancio effettivo in cui gli editori compilano un questionario. Questo servirà a definire il contenuto del videogioco e a definire una prima classificazione provvisoria. A seguito di varie verifiche, il prodotto ha il suo PEGI e finalmente viene definito il target e l’editore può inserire il logo di classificazione.
Rapporto localizzazione e PEGI
Anche per la traduzione videoludica il PEGI (ESRB per il Nord America) è essenziale. Ricordiamo che il focus principale della localizzazione è quella di adattare il prodotto al paese destinatario e, oltre a fare una traduzione in-game, vanno considerati tutti gli altri fattori come ad esempio il copione e il comparto marketing. Una buona localizzazione avviene quando si rimane fedeli al prodotto originale, tenendo però in considerazione cultura e i PEGI.