Negli anni Ottanta localizzare un videogioco in italiano era considerata utopia, così come doppiarlo, a causa dei pochi fondi di cui il mercato videoludico disponeva per la nostra penisola. Normalmente le confezioni e i vecchi manuali erano sì tradotti in italiano, ma ciò non avveniva per il videogioco stesso, soprattutto in generi dove era presente una gran mole di testo e dialoghi. Con il passare del tempo, e dato l’enorme successo delle avventure testuali e successivamente grafiche, nacque la necessità della traduzione, la quale non era affidata a professionisti del settore, bensì veniva eseguita dagli stessi sviluppatori, causando ovviamente non pochi errori.
Il processo traduttivo
La lingua principale utilizzata nell’industria dei videogiochi è l’inglese, anche se oggi praticamente tutti i video games vengono doppiati o sottotitolati nella lingua del Paese in cui vengono venduti. Oltre alle motivazioni economiche, è anche vero che la traduzione nella lingua madre dei giocatori crea un profondo legame emotivo con i personaggi e la storia del gioco, risultato impossibile da realizzare se non si utilizzasse la lingua locale, poiché la traduzione influisce notevolmente sull’esperienza di gioco dell’utente. Quando si localizza un prodotto verso un determinato, è bene tenere presente alcuni punti essenziali. Ad esempio, alcuni modi di dire non possono essere tradotti letteralmente, e, allo stesso modo, vanno adeguate anche le citazioni di film, canzoni e parti di dialogo che non verrebbero capite se tradotte in maniera troppo rigida. Nelle localizzazioni ufficiali bisogna dare al consumatore la sensazione che il videogioco sia un prodotto della cultura d’arrivo della versione localizzata; i videogiochi tradotti devono necessariamente sottostare al ESRB o PEGI, il cui compito consiste nel suddividere il target di consumatori per fasce d’età. Per esigenze di marketing, il lavoro di localizzazione deve rientrare nel suddetto target: si eliminano quindi riferimenti sessuali, parolacce o bestemmie, attuando una vera e propria censura. I localizzatori devono modificare qualsiasi riferimento culturale che non funzionerebbe nella versione finale.
La Localizzazione internazionale
LocalizeDirect, una delle tante aziende specializzate nella localizzazione dei prodotti d’intrattenimento, ha pubblicato nel 2020 un report in cui si nota un certo trend a livello di richieste di localizzazione da parte dei vari developer. La lingua più richiesta al momento sembra essere il tedesco; a seguire si colloca il francese, il giapponese, il russo e il coreano. Traducendo dalla lingua originale a quella di destinazione, la qualità sicuramente aumenta e si ottiene una localizzazione più accurata, ma ciò può risultare complesso, perché saltare l’inglese come step intermedio può anche aumentare il costo della traduzione stessa. È sicuramente più facile trovare qualcuno capace di effettuare il passaggio Russo-Inglese e poi qualcuno che operi lo step Inglese-Italiano, piuttosto che trovare un singolo traduttore in grado di effettuare l’impegnativo lavoro Russo-Italiano.
In conclusione
È sempre più importante specializzarsi della localizzazione videoludica, poiché ormai relegare alle macchine un compito del genere rischierebbe di non prendere in considerazione diversi aspetti, come ad esempio la differenza tra linguaggio formale e informale. Con il corso in localizzazione videoludica di GLOS potrai impararne i meccanismi per un’efficace penetrazione nel settore.