La localizzazione è un processo strettamente legato ai concetti di globalizzazione e internazionalizzazione, uniti nell’approccio GILT al mercato globale e la vendita di prodotti.
Il termine globalizzazione (G11N) si riferisce alla diffusione di un prodotto in altri paesi. Più nel dettaglio, l’espressione indica tutte le decisioni e le scelte essenziali per rendere un prodotto adatto al mercato globale. Nell’acronimo standard G11N, il numero 11 indica il totale di lettere che formano la parola inglese globalization.
L’internazionalizzazione (I18N) consiste invece nel rendere un prodotto neutro dal punto di vista culturale, eliminando tutti quei contenuti che possano fare riferimento ad una cultura specifica, con l’obiettivo di poterlo diffondere con successo in tutto il mondo. Il processo di internazionalizzazione ha uno scopo: semplificare lo step successivo, ovvero la localizzazione (L10N), incrementandone la qualità.
La localizzazione, che include anche la traduzione, riguarda il processo di adattamento del prodotto a un mercato specifico.
Infine, la traduzione, che è dunque una parte della localizzazione, consiste nella comprensione di un testo in una lingua di partenza (SL – source language) e nella successiva creazione di un testo equivalente a quello originale, nella lingua di destinazione (TL – target language).
Questi elementi nel complesso formano il cosiddetto modello GILT (globalization, internationalization, localization, translation), volto a facilitare prospettive di mercato globali fin dal principio della fase di produzione.
Tenendo a mente questo approccio, i produttori decidono quale modello di localizzazione adottare anche nel campo dei videogiochi per ogni prodotto.
GILT: I 4 modelli di localizzazione più diffusi
Attualmente esistono quattro modelli di localizzazione utilizzati dalle aziende indipendentemente dall’utilizzo dell’approccio GILT in tutte le sue fasi.
-
Modello sim-ship (simultaneous shipment);
Il modello sim-ship viene impiegato nella maggior parte dei giochi occidentali, mentre per le produzioni orientali, in particolare Giapponesi, è poco diffuso. Solo la casa di Kyoto ha utilizzato questo approccio per la localizzazione di alcuni dei suoi titoli di rilievo.
Nel modello sim-ship i contenuti di un gioco vengono prodotti in modo parallelo e simultaneo allo sviluppo. Questo approccio ha un vantaggio principale: consente il lancio di un videogioco in paesi diversi con poco ritardo, riuscendo a diminuire il ricorso degli acquirenti alla pirateria. Allo stesso tempo, però, è un modello che ha aumentato notevolmente le sfide nel processo di localizzazione, in quanto il localizzatore si ritrova a dover fare i conti con una versione incompleta del gioco spesso senza nessun riferimento video.
-
Modello outsourcing;
Nel caso del modello outsourcing, la traduzione viene portata a termine da traduttori esterni al team di sviluppo, i quali devono fare affidamento sul proprio intuito per arrivare ad una traduzione corretta, efficace e flessibile che possa essere impiegata in situazioni differenti.
I frutti di queste localizzazioni sono spesso soluzioni vaghe, causate sia dalla difficoltà di adattare i testi a contesti diversi che dalla mancanza di contatti con altri localizzatori del team. La situazione migliora quando le compagnie, di solito quelle più importanti, offrono i cosiddetti localization kit, strumenti che contengono informazioni e file dettagliati sul progetto.
-
Modello post-gold;
Nel modello post-gold, invece, i localizzatori lavorano con il gioco finito. Non a caso l’espressione post-gold fa riferimento al termine gold master, una fase nello sviluppo di un software che indica la sua versione completa e pronta per la distribuzione.
Nel modello post-gold la localizzazione può essere ultimata entro un anno di tempo dal lancio della versione originale del prodotto sul mercato.
Anche se in questo caso le traduzioni saranno di una qualità nettamente superiore, questo modello genera un problema a causa del ritardo: il proliferare della pirateria e del mercato nero. I fruitori stranieri saranno infatti costretti ad attendere più a lungo prima che il gioco venga distribuito nel loro paese.
-
Modello in-house.
L’ultimo modello di localizzazione è quello in-house. In questo caso i localizzatori lavorano insieme al team di sviluppo utilizzando software implementati con TM dedicate. In virtù di questo contatto diretto, le traduzioni generate presenteranno molti meno errori dal punto di vista del contesto. Normalmente le aziende che scelgono questo approccio hanno delle agenzie di localizzazione al loro interno e contatti con traduttori freelance.