Nel mondo ci sono 3,09 miliardi di videogiocatori attivi. Nel 2024, si prevede che questa cifra salirà a 3,32 miliardi. PwC’s Global Entertainment and Media Outlook 2022-26 riporta che il settore dei giochi potrebbe valere 321 miliardi di dollari entro il 2026. La massiccia espansione del numero di piattaforme disponibili è una delle ragioni per cui il video game è diventato così diffuso. Un altro motivo è il continuo miglioramento della tecnologia e della connettività negli ultimi 20 anni. Questo ha permesso al videogioco di trasformarsi in un’esperienza globale come mai prima d’ora, con molti Paesi desiderosi di sfidare le potenze di Cina, Stati Uniti e Giappone. Essendo queste le cifre, e stando all’aumento così consistente del numero di utenti, la localizzazione videoludica sta diventando sempre più importante: essa, se ben eseguita, consente agli sviluppatori di videogiochi di conquistare una quota maggiore di quel mercato rispetto a chi non lo fa, e di ottenere numerosi vantaggi.
Cosa è bene tenere a mente
Quando si tratta di localizzazione videoludica, l’obiettivo principale è quello di preservare il tono, la sensazione, lo stile e l’esperienza utente che il gioco offre. A seconda del tipo di prodotto, è necessario tradurre diversi elementi, quali le informazioni dell’interfaccia utente, comprese le statistiche del giocatore, i nomi dei luoghi, degli oggetti, delle mappe e dei personaggi non giocanti (noti come PNG), ma non solo! Bisogna anche occuparsi della localizzazione di qualsiasi dialogo tra i personaggi e le richieste da parte degli NPC; del testo delle missioni e delle informazioni correlate per guidare i giocatori attraverso il mondo da esplorare; degli annunci di gioco, ed infine dei prompt e delle istruzioni su come il giocatore interagirà con il mondo. Intraprendere un processo di localizzazione che abbia successo significa prima di tutto sapersi organizzare nel migliore dei modi. Le voci principali del piano dovrebbero includere un’analisi dei contenuti, ovvero la definizione degli elementi da localizzare, dai dialoghi alla musica; la creazione di un kit di localizzazione, per riunire tutto ciò che serve per intraprendere il progetto (file, istruzioni, risorse di ogni tipo); l’esportazione delle stringhe, per la produzione di file di risorse con il contenuto traducibile; l’importazione dei contenuti in un sistema di gestione delle traduzioni, la localizzazione vera e propria del videogioco, la creazione delle versioni localizzate ed infine il test Il test, per verificare la qualità non solo della traduzione ma anche degli elementi visivi adattati.
I vantaggi
I vantaggi della localizzazione videoludica possono essere riassunti con una risposta principale: maggiori opportunità di mercato ed economiche. Tuttavia, ne esistono alcuni ancora più sfumati ma che hanno ugualmente la loro importanza. Il primo punto riguarda, come già spiegato in precedenza, l’espansione del pubblico dei videogiocatori su scala mondiale. A seguire un vantaggio enorme concerne i nuovi flussi di entrate, perché, ampliando la nostra audience, ovviamente aumentiamo le opportunità per massimizzare il potenziale del gioco. Gameindustry.biz ha rilevato che nel 2016 l’Europa ha generato il secondo maggior fatturato dai giochi MMO sia Free-to-Play che Pay-to-Play, coprendo il 17,8% delle quote a livello mondiale. Infine, la localizzazione consente ad un determinato marchio di adattare il video game alle aspettative e alle norme culturali per affascinare gli utenti. L’obiettivo principale della localizzazione di un gioco è quello di renderlo culturalmente rilevante: in parole povere, tutto ciò che fa pensare che il gioco non sia stato creato per il pubblico di destinazione lo allontanerà dall’esperienza. Ad esempio, in Germania i giochi non possono mostrare sangue o scene cruente, mentre in Cina le immagini di scheletri e simboli religiosi sono percepite come insensibili. Guardando i principali Paesi del mondo in cui si gioca ai videogiochi, organizzati in base ai ricavi, si notano già diverse lingue, tra cui italiano, cinese, inglese, giapponese, coreano, tedesco, francese e spagnolo, che stanno emergendo sempre di più nel panorama videoludico, ritagliandosi una consistente fetta di mercato.
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